Progetti
Conad Superstore
Luogo | Reggio Emilia |
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Anno | 2014 - in corso |
Tipologia | Commercio |
Cliente | Conad Centro Nord |
Superficie | 5.960 mq GLA |
Team | Immagini: The Big Picture Visual |
La nuova struttura di vendita alimentare Conad sorge a ovest di Via Rosa Luxemburg, nella zona sud della città di Reggio Emilia in un’area inedificata ai margini del tessuto urbano in cui è presente una casa colonica in stato di abbandono che costituisce una preesistenza sottoposta a vincolo di tutela che indirizzerà le scelte compositive.
Il progetto comprende, oltre all’edificio di vendita alimentare, la realizzazione di un parcheggio scambiatore a servizio della città e il recupero del fabbricato colonico esistente, integrato funzionalmente e formalmente con il nuovo volume.
In questa direzione la scelta di progetto si è orientata verso un nuovo fabbricato impostato sulla parsimonia linguistica e sulla marcata caratterizzazione paesaggistica il cui coronamento diviene il perno della strategia progettuale.
Si tratta infatti di una copertura a falde a bassa pendenza ricoperte di terreno vegetale accostate a formare una linea continua che disegna un profilo simile alle naturali ondulazioni del terreno.
L’immagine complessiva è di una copertura quasi sospesa che partendo dal prato esistente si solleva compiendo un movimento aereo che richiama le colline di sfondo all’area verso sud.
La presenza di uno strato vegetativo come manto superficiale della copertura consente in primo luogo, attraverso i cicli naturali di evaporazione e traspirazione, di abbassare la temperatura dell’aria per mitigare, soprattutto nei mesi estivi, il fenomeno “isola di calore urbano”, con indubbi vantaggi sul microclima e di conseguenza sui consumi energetici. La vegetazione consente inoltre di filtrare una quota parte delle polveri inquinanti e del particolato sottile, contribuendo ad un miglioramento dell’aria e del microclima consentendo anche una regolazione dei flussi di acqua piovana.
La biomassa della copertura aumenta inoltre la capacità isolante e l’inerzia termica del fabbricato, a vantaggio di un migliore comfort interno e di una riduzione del fabbisogno energetico dell’edificio.
Verso nord invece, in adiacenza alla casa colonica, la falda scende sino a raccordarsi con il terreno. Questo gesto ha il preciso intento di valorizzare la preesistenza attraverso l’autonomia di lettura in termini volumetrici che questa scelta le garantisce. La valorizzazione di questo manufatto passa anche attraverso l’utilizzo di materiali e di un linguaggio architettonico completamente diversi rispetto a quelli della casa colonica i cui elementi tipici vengono recuperati preservandoli così dal degrado del tempo.
Il progetto, pur compresso nell’area e condizionato dalle esigenze funzionali del fabbricato e del parcheggio scambiatore, non rinuncia a definire uno spazio di relazione e connessione con il tessuto urbano e sociale del luogo, con l’obiettivo di creare una nuova centralità urbana: la piazza posta sul fronte nord della casa colonica. Questo spazio è collegato ed accessibile grazie ad un percorso pedonale che ricalca lo stradello di accesso esistente posto in asse con la porta morta. La valorizzazione e il recupero dell’edificio colonico è quindi attuato non solo da strategie progettuali volte a mantenerne l’autenticità e la riconoscibilità ma anche dall’intento di metterlo in diretto contatto con il principale spazio di relazione dell’intero intervento.